Ventiquattro ore di speranza, l’ultimo appiglio per evitare il dramma del fallimento. Domani è in programma un incontro tra gli imprenditori che hanno manifestato il proprio interesse a investire nell’Acetosella, la Stabia di Mare (società titolare delle concessioni per lo sfruttamento e l’imbottigliamento dell’acqua), il commissario incaricato dal Tribunale di Torre Annunziata e i sindacati. L’obiettivo è quello di verificare l’interesse dei nuovi possibili soci e le garanzie economiche necessarie a rilevare, in parte o totalmente, la storica azienda di Castellammare di Stabia.
Un bagliore di luce in fondo al tunnel, ma è ancora troppo presto per dire se l’Acetosella riuscirà a superare lo scoglio del fallimento.
L’appuntamento in programma domani, infatti, servirà a far cadere i veli sui nomi dei possibili investitori e soprattutto sulle loro prospettive di rilancio dell’azienda. Qualora, l’interesse manifestato dovesse concretizzarsi in una proposta, scatterà la fase due. Infatti, per far sì che la Stabia di Mare srl possa vedere accolta la richiesta di concordato dal Tribunale di Torre Annunziata, deve presentare, entro il 3 febbraio, un piano concordatario.
Le strade potrebbero essere due. La prima prevede la possibilità di un ingresso di nuovi soci nella Stabia di Mare srl, che garantirebbe alla società, la liquidità necessaria per coprire i debiti, tutti o in buona parte, che la società ha attualmente nei confronti di vari creditori.
L’alternativa potrebbe essere quella del fitto di ramo d’azienda. In pratica, i nuovi investitori potrebbero rilevare la gestione dell’azienda riconoscendo un canone alla Stabia di Mare srl, che avrebbe comunque l’opportunità di onorare il pagamento dei debiti ai propri creditori.
Molto, dunque, dipenderà dall’incontro in programma domani. Ad attendere una svolta sono anche i 15 dipendenti dell’azienda, che nel frattempo hanno maturato la settima mensilità non corrisposta dall’azienda e non lavorano ormai dallo scorso 22 dicembre. Anche la giornata di ieri, l’hanno trascorsa all’esterno dello stabilimento di via Brin in attesa di ricevere notizie sul futuro dell’azienda e soprattutto sulla loro posizione. Un clima surreale nel rione dell’Acqua della Madonna, dove i cancelli sono ormai chiusi da settimane a causa della crisi che sta investendo la società titolare delle concessioni per lo sfruttamento e l’imbottigliamento della sorgente più conosciuta di Castellammare.
Una chiusura dello stabilimento che ha determinato anche un blocco della produzione. I clienti sono rimasti ormai con pochissime scorte dell’acqua che ogni giorno finisce sulle tavole di migliaia di famiglie tra Castellammare di Stabia e diversi comuni del comprensorio. Anche i clienti, i grossisti, sperano che la situazione possa sbloccarsi a breve per rispondere alle richieste delle attività commerciali che continuano a ordinare l’acqua Acetosella.