“Questi ragazzi, non è che abbiano tante possibilità, tante scelte da poter fare. Questi, o sono occupati oppure si auto-occupano, entrando a far parte di quel sistema malavitoso che all’inizio offre loro i vantaggi più grossi: questi guadagnano soldi a non finire, diventano leader nel loro quartiere, trovano una soddisfazione, in qualche maniera, e così vengono attirati, senza sapere, purtroppo, quali siano le conseguenze alle quali vanno incontro, vengono allucinati; e quindi si riuniscono e formano queste baby-gang, spaventando … è diventata veramente una peste: dove vanno seminano disastri se non proprio la morte”. E’ il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, a sottolinearlo a Radio Vaticana riferendosi al fenomeno dei baby boss e alla necessità di creare lavoro al Sud per battere la criminalità. “Allora, come si fa a togliere l’erba cattiva sotto ai piedi di questi ragazzi, questi giovani, alle volte anche giovanissimi? Occupandoli con un lavoro onesto, con un’educazione che sia veramente solida per dare loro un po’ di speranza e un po’ di fiducia. E quindi -aggiunge Sepe- ho ribadito molto la necessità di metterci tutti insieme per sconfiggere, se così si può dire, questo fenomeno pericoloso per le nostre società, per le nostre comunità, offrendo loro delle positività, offrendo loro delle opportunità su cui poter costruire la loro vita”.
CRONACA
11 dicembre 2016
Il cardinale Sepe: «Ai baby boss dobbiamo offrire opportunità di riscatto»