Boscoreale. Un anno di minacce e insulti ad una ragazzina di tredici anni affetta da sindrome di Down. Una guerra tra famiglie. Due famiglie, sei persone, addegnatarie per reddito di un appartamento in uno dei palazzoni del Piano Napoli di via Passanti Flocco. Da quando la coppia con la figlia disabile si è trasferita nel palazzo non c’è mai stata pace con la “signora del piano di sopra”. Futili motivi, dalla goccia d’acqua caduta dai panni stesi al mozzicone di sigaretta ritrovato sul balcone. Dopo alcuni mesi, però, la situazione degenera. «Ve ne dovete andare, dovete lasciare l’alloggio. Tua figlia è una mongoloide». L’obiettivo era liberare quell’alloggio per far spazio proprio alla figlia della coppia con la sua famiglia, che l’avrebbe occupato abusivamente. «Lasciate la casa, bastardi. O ve ne andate voi, o vi cacciamo noi» erano le minacce, accompagnate da insulti di ogni genere, in particolare proprio verso la ragazzina. «Urlavano sei una mongoloide a mia figlia e colpivano la porta con calci e pugni» ha raccontato la madre nel 2013. Ieri, a distanza di quasi tre anni da quell’esposto presentato in caserma, è arrivata la condanna per i presunti stalker. I tre sono stati condannati per concorso in stalking con una pena di un anno ciascuno, nonostante l’accusa (la pm Barbara Aprea della Procura oplontina) avesse chiesto esattamente la metà, 6 mesi. Il giudice, infatti, ha ritenuto molto più gravi le accuse ed ha condannato i due coniugi 62enni Olimpia C. ed Enrico F., e la figlia 36enne Lucia F.: per tutti dodici mesi di reclusione, pena sospesa.