«Il boss Luigi Cimmino ha sempre considerato il Vomero un territorio di sua proprietà. Adesso è arrivato il momento di restituire il Vomero ai napoletani». È l’esortazione con la quale, ieri mattina il pubblico ministero antimafia Enrica Parascandolo ha chiuso la requisitoria al processo che vede imputati Luigi Cimmino ed altre quattro persone per i reati di l’associazione di stampo mafioso e due episodi di tentata estorsione, l’una ai danni di un’impresa impegnata nei lavori di ampliamento dello svincolo della Tangenziale ‘Zona ospedaliera’ e l’altra ai danni di un’impresa che si era aggiudicata l’appalto per la ristrutturazione dell’ospedale Cotugno. Il magistrato ha chiesto la condanna del boss a 18 anni per associazione mafiosa e per una tentata estorsione (assoluzione per l’altro episodio). Dieci anni a testa sono stati proposti per Pellegrino Ferrante e per Luigi Festa; 9 anni per Raffaele Montalbano; infine otto anni per Pasquale Palma, genero di Cimmino. La sentenza è attesa per il 12 ottobre
CRONACA
21 settembre 2016
L’affondo del pm: «Condannate il boss Cimmino, ridate il Vomero ai napoletani»