L’assist per il pareggio di Dzeko, poi il rigore a tempo scaduto che regala la vittoria sulla Sampdoria. Francesco Totti ancora una volta, e alla prima apparizione stagionale, si prende la Roma sulle spalle e la porta al successo al termine di una gara infinita, anche per la lunga sospensione durante l’intervallo causata dal nubifragio che si abbatte sull’Olimpico. Al rientro in campo pero’ Spalletti decide che e’ il momento di giocarsi la carta n.10, l’asso nella manica che da oltre vent’anni rende felici i tifosi giallorossi con le sue giocate. E che a fine stagione appendera’ gli scarpini al chiodo. “Ma se sto cosi’ perche’ devo smettere? E’ il campo che decide, l’ultima parola spetta al campo – rilancia Totti al termine del 3-2 sui blucerchiati – Questo mio ultimo anno lo vivo serenamente, giornalmente, con la testa libera. Pero’ se il fisico regge, la testa mi aiuta a fare qualsiasi cosa”. Merito anche di chi gli sta vicino: “A 40 la testa e’ fondamentale e ti aiuta in tutto, come anche la serenita’ che mi trasmette la mia famiglia a casa. E quando sei libero di testa in campo riesci a fare qualsiasi cosa”. Come cambiare l’inerzia di una partita, anche se poi da capitano di lungo corso Totti divide i meriti col resto dei compagni: “Non ho vinto da solo, la partita si vince in 11, io cerco di mettermi a disposizione e quando sono entrato ho cercato di dare il massimo come ho sempre fatto da 25 anni a questa parte, poi sono riuscito a ribaltare la partita ma e’ stata tutta la squadra a farlo”. La responsabilita’ di calciare il rigore a tempo scaduto pero’ e’ stata tutta sua: “Per la prima volta, sinceramente, ho avuto un po’ di paura di sbagliare”. Un timore condiviso anche dal presidente Pallotta sugli spalti: “Pensavo sbagliasse il rigore, ho avuto questa sensazione perche’ il campo era bagnato, ma Totti e’ Totti. E se la Roma gioca come nel secondo tempo non ci sono Juventus e Napoli che tengano”. Spalletti e’ un po’ meno arrembante, anche perche’ ammette che alla squadra “mancano dei leader che fanno vedere lo spessore e la personalita’ del capitano. Io di Totti ne vorrei altri 4-5 perche’ poi servono altri leader per vincere. Il mio obiettivo e’ proprio quello di far crescere altri Totti perche’ abbiamo bisogno di giocatori di personalita’ come lui senno’ non andiamo da nessuna parte. Siamo la Roma e se dobbiamo essere costretti sempre a usare Totti per avere la personalita’ questo non va bene”. In attesa di un nuovo ‘salvatore’, Totti continua a stupire nonostante l’eta’. Nelle sue ultime 8 presenze in campionato ha partecipato attivamente a 8 gol (5 reti, 3 assist vincenti). Nessuno poi nella storia ha giocato piu’ campionati di Serie A di Totti (25 come Maldini) e nessuno era mai riuscito a segnare almeno un gol in 23 consecutivi. Con quello alla Samp, il capitano giallorosso e’ arrivato a quota 305 in carriera, di cui 249 in Serie A. L’ultimo realizzato, per quanto importante, ha un retrogusto amaro. “A chi lo dedico? Sto perdendo mia zia Teresa, spero piu’ tardi possibile, ma so purtroppo a giorni non la vedro’ piu’ – rivela Totti – quindi lo dedico a lei questo gol, anche se so che non servira’ a niente”.
SPORT
11 settembre 2016
Infinito Totti. “Se è così perché dovrei smettere?”