Doveva essere il colpo di mercato del gennaio 2010, gli anni in cui il Napoli di Aurelio De Laurentiis cercava disperatamente un terzino. Era Francesco Modesto l’obiettivo numero uno del Napoli di Walter Mazzarri, che aveva avuto il calciatore alla Reggina (che conquistò una storica salvezza partendo con la penalizzazione) e conosceva bene le sue caratteristiche. Poi, il Genoa lo diede in prestito al Bologne e se lo riprese nell’estate successiva, vanificando così il “sogno” di mercato di Mazzarri. Ma i soldi guadagnati da Francesco Modesto nella sua brillante carriera di calciatore sarebbero stati utilizzati dal suocero Luisiano Castiglia, detto “Mimmo”, per effettuare prestiti usurai. Per i magistrati della Dda di Catanzaro l’ex calciatore di Cosenza, Palermo, Ascoli, Reggina, Genoa, Bologna, Parma, Pescara, Padova e Crotone sarebbe stato un finanziatore del gruppo criminale sgominato oggi con l’operazione “Laqueo”. Il suo ruolo all’interno dell’organizzazione, secondo quanto riferito da inquirenti ed investigatori, e’ stato indicato da un collaboratore di giustizia e anche da un imprenditore vittima di usura. Il pentito Roberto Calabrese Violetta, contabile dell’associazione criminale, ha sostenuto di “essere certo del fatto che Francesco Modesto era consapevole che il denaro consegnato al suocero veniva impiegato in attivita’ criminali e comunque usurarie”. Nel capo di imputazione che ha portato all’arresto di Modesto e’ spiegato che il calciatore, a parziale estinzione del debito usurario contratto da un imprenditore cosentino, avrebbe usufruito di lavori edili gratuiti per realizzare la sua casa di Cosenza dove risiede.
SPORT
30 agosto 2016
Modesto: da sogno del Napoli di Mazzarri all’arresto