Allegria, signori. Ché il calciomercato al tempo dei social, tutto sommato, è uno spasso. Un giorno la squadra del cuore è un disastro, un altro diventa un’invincibile armata. Umori mutevoli, ovunque. Però a Salerno più che altrove.
Qui si passa dallo sconforto all’esaltazione, dalla depressione all’euforia, dall’inferno al paradiso, nello spazio d’un istante, un po’ come un astemio che butta giù un cicchetto d’alcol puro. Ne segue un dibattito, sempre. Apocalittici contro integrati, cioè eterni scettici contro instancabili sognatori, e fa nulla se gli danno dei «poveri illusi». Emblematico è il caso di Hicham Faik, 23enne centrocampista olandese che alla Salernitana arriva (per ora) in prova. Sul web circola un filmato d’un paio di minuti in cui l’ormai ex Roda fa magie con il mancino. Punizioni a giro, tiri dalla distanza, inserimenti in area. «È un fenomeno», scrive la corrente dei persuasi già incantati da quegli highlights. «State calmi, ché poi finisce come con Jansen, Ferrier e Tiatto», il controcanto che stronca gli entusiasmi.
L’unica verità, che sta sempre nel mezzo, è la necessità di vederla con un po’ d’equilibrio. E di “vederlo”, in campo, questo calciatore che dovrà convincere Sannino prima che gli utenti di Facebook. A volerla prendere con un sorriso che aiuta, tanto vale far un salto all’indietro di vent’anni. Sì, proprio ai tempi di quegli altri due olandesi portati alla Salernitana di patron Nello Aliberti nientemeno che da Mino Raiola, che non era ancora il “campione del mondo” dei procuratori ma solo un mediatore d’origine angrese emigrato nei Paesi Bassi. Era la stagione 1996/’97, la prima dopo la svolta epocale della sentenza Bosman: in granata passò lo straniero, tanto che, oltre ai “tulipani” Jansen e Ferrier, arrivarono in seguito pure l’australiano Tiatto e il sudafricano Masinga (l’unico a lasciar il segno).
A tirar le somme, dopo l’eccitazione collettiva per quelle immagini in Vhs diffuse dalle tv salernitane, il campionato fu un flop e il mercato estero di più. Così, gli ultras granata sintetizzarono quella stagione con uno striscione geniale: «Se gli acquisti si fanno in videocassetta, comprateci Cicciolina». Allegria, signori…