Una fabbrica abusiva che sarà demolita. Arriva l’ordine di abbattimento dalla Procura generale in Corte d’Appello. Ora se ne occuperà il Comune di Castel-lammare nel ripristinare lo stato dei luoghi, dopo anni di battaglie giudiziarie. Parliamo di uno stabilimento che produce marmi in via Napoli, uno stabilimento che sarà costretto a chiudere i battenti. Si arriva alla demolizione in seguito a una sentenza irrevocabile di condanna emessa oltre un decennio fa, precisamente il 09 ottobre del 2000 dalla 5° Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli a carico del proprietario dello stabilimento e della fabbrica. E’ stata disposta la demolizione delle opere abusivamente realizzate in Via Napoli e il ripristino dello stato dei luoghi. Da pochi giorni è giunta la comunicazione al Comune di dover procedere nella demolizione in danno al proprietario. Risale al 18 luglio la nota inviata al Dirigente del Settore Urbanistica, la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Napoli – Struttura Demolizioni ha comunicato di voler procedere, a seguito della sentenza di condanna e per i poteri di supplenza riconosciuti per legge, all’esecuzione dell’ordine di demolizione delle opere abusive.Ci sono però dei costi da affrontare e l’amministrazione in prima battuta dovrà impegnare le somme necessarie per demolire la struttura abusiva. I costi presumibili per l’abbattimento sono di 30.074,70 euro per la Procura, comprensivi degli onorari che saranno liquidati al C.T.U. – giusta Quadro economico riepilogativo dei lavori (escluso gli onorari)redatto dal perito incarica ingegner Giuseppe Volzone. Il Comune anticiperà soltanto queste somme, poi citerà in giudizio il proprietario: «Per il recupero della somma a carico dei responsabili dell’abuso edilizio si provvederà con procedura coattiva a cura dell’Ufficio Legale a cui verrà trasmessa copia del presente provvedimento» si legge nella relazione della segretaria generale del Comune, nel frattempo diventata dirigente pro-tempore anche del settore urbanistica, vista l’assenza forzata della funzionaria Lea Quinta-valle, ormai prossima alla pensione. Si tratta del secondo abbattimento degli ultimi mesi. Precedentemente è toccato a una famiglia di Privati, sempre dopo l’ordine della Corte d’Appello di Napoli. Anche in questo caso irrevocabile.
CRONACA
21 agosto 2016
Castellammare. Va abbattuta fabbrica di via Napoli