La sua corrispondenza da Aleppo, le sue lacrime per i bambini siriani che rischiano di morire di fame hanno fatto il giro del mondo. Milad Fadel, corrispondente della tv satellitare al-Jazeera in Siria, è rimasto ferito ieri in un raid aereo mentre seguiva la battaglia nella stessa martoriata città siriana. Il giornalista è stato colpito insieme al cameraman Mohamed Kheir Elhek. Entrambi hanno riportato lievi ferite al volto.
La tv ha diffuso oggi un video a testimonianza di quanto avvenuto: il servizio viene bruscamente interrotto da un boato, alle spalle di Fadel, vicino a un carro armato (presumibilmente centrato dal raid). Il cameraman continua a riprendere fin quando tutto non viene avvolto da una nuvola di polvere. I due reporter si rifugiano in un edificio, dove rimangono per sette ore, mentre proseguono i raid.
“I bombardamenti nell’area erano intensi. Pensavamo saremmo morti – dice alla tv Fadel, ‘embedded’ con i ribelli -Fortunatamente siamo sopravvissuti, siamo rimasti solo feriti a causa delle esplosioni. Parliamo di oltre 60 esplosioni al minuto”.
In una corrispondenza da Aleppo del 28 luglio Fadel commentava l’organizzazione dei corridoi umanitari annunciati dal regime di Damasco e dalla Russia, denunciava la “mancanza di benzina per le ambulanze” e diceva: “Di fronte a questo disastro umanitario non possiamo far altro che sostenere questi piccoli, questi bambini sotto assedio, che non hanno più nulla da mangiare”.
E, prima di scoppiare in lacrime in diretta, ribadiva: “Siamo al fianco dei bambini che non hanno il latte e di quelle 300mila persone intrappolate a causa dell’assedio. Non si può che stare dalla parte di queste 300mila persone che cercano semplici medicine”.