Continuano le indagini per chiarire le circostante in cui è morta la piccola Maria, trovata senza vita in una piscina a San Salvatore Telesino. Ieri mattina, presente il consulente della famiglia della bambina Nicola Caprioli e l’avvocato Fabrizio Gallo, si è proceduto ai test per verificare se su alcune macchie sugli abiti di Petru Daniel Ciocan, il rumeno di 21 anni, indagato per omicidio e violenza sessuale, vi sono tracce di cloro o di altri prodotti chimici, che vengono inseriti nelle piscine per evitare il formarsi di alghe.
Ma al vaglio dei microscopi dei Ris vi sono anche gli oggetti rivenuti nell’auto Polo del rumeno. Qualche oggetto o indumento che potrebbe anche appartenere o essere stato usato da Maria, tra cui una bottiglina d’acqua e delle calze. Del resto il rumeno ha sin dal primo momento sostenuto che la bambina è stata in sua compagnia per circa tre quarti d’ora domenica 19 giugno: dalle 19 alle 19,45 a bordo dell’auto Polo. Un tempo adoperato per cercare di raggiungere Telese Terme, dove risiede la sorella Cristina anch’essa finita indagata. Un itinerario non percorso perchè a causa di una manifestazione sportiva non era stato possibile raggiungere da San Salvatore Telesino e il centro di Telese Terme. I risultati di questi test non sono immediati.