Sono più le inchieste che i progetti realizzati: «Vero, ma non è solo colpa nostra. Purtroppo si pensa che siamo tutti cattivi. Dimettermi? No. Ma lo farò se necessario». Giuseppe Cuomo non ha perso il sorriso «perché abbiamo la coscienza pulita». Anche se il sindaco sa bene che il bilancio è negativo. La vittoria di un anno fa con il 54% è un miraggio.
Dopo la conferma al voto annunciò: «Sorrento cresce». Poi a gennaio scorso dichiarò: «C’è stato rilassamento, ma ora si cambia». Adesso che dice?
«Che non sono soddisfatto. Tutte le opere che dovevano partire non sono state avviate. Ha inciso l’attenzione della magistratura che ha impaurito la macchina comunale. Dopo gli arresti per l’inchiesta sull’appalto scuolabus dirigenti e funzionari sono immotivatamente preoccupati. Lo ripeto: si è sempre operato nella legalità. Ma non è tutto. Ha inciso il nuovo codice degli appalti che ha rallentato l’attività amministrativa. Purtroppo all’occhio esterno sembra incapacità. Non è così».
Il consigliere Pontecorvo ha detto: «O si cambia o si va a casa». L’ex assessore Milano è stato più duro: «È l’amministrazione più ferma degli ultimi 30 anni».
«Esternazioni che denotano il malessere di tutti noi. Ma rappresentano uno stimolo a politica e uffici. Però non condivido termini e toni».
Come si sente alla guida di uno dei Comuni più indagati del momento?
«Fa parte di un percorso in cui si può imbattere un amministratore che al secondo mandato si ritrova una fetta di opposizione anche fuori dal consiglio comunale che utilizza strumentalmente la denuncia nonostante non può permettersi di parlare di legalità».
È dunque “solo” colpa dei suoi avversari politici?
«Tanta gente ne è convinta».
L’ex assessore Apreda indagato per corruzione si è dimesso. Quanto pesa la sua assenza?
«Pesa sotto il profilo morale, non pratico. Sono convinto che è pulito, innocente. Il tempo ci darà ragione. Resta intatta la fiducia nei giudici».
C’erano cimici nel suo ufficio. Come si vive da spiati?
«Personalmente non sono turbato. Politicamente mi fa riflettere. È un fatto che intacca la nostra immagine perché fa pensare che sia giusto avere una pessima considerazione dell’amministrazione».
Teme di essere al centro di un’indagine?
«No, amministro nella legalità, ma non ne sarei stupito».
Ha pensato di dimettersi?
«Mai. Qualora fosse necessario, però, non esiterei un istante».
Che significa?
«Lascerei se capissi che ciò consentirebbe a Sorrento di ritrovare serenità e ambizione. Ho lavorato tanto per riportare il clima giusto dopo anni in cui ci sono state grandi tensioni. Soprattutto dopo la tragedia del Primo maggio».
Per ripartire c’è bisogno di uffici operativi. Ma la nomina del nuovo dirigente è sospesa.
«Se il Tar ne conferma l’irregolarità ci sarà un concorso per un nuovo dirigente a tempo indeterminato».
Al posto di Apreda in giunta porterà il consigliere Palomba?
«Vedremo, è una professionista stimata da tutelare. È una risorsa alla prima esperienza».
Mare. Nuovo allarme. Lidi sotto inchiesta. L’impegno del Comune non incide?
«Siamo al 40% dei lavori sulle fogne. Non ci fermeremo».
Quali progetti tra un anno saranno realtà?
«Mensa scuola Vittorio Veneto, completamento luci in via Nastro Verde, centro anziani, orologio di piazza Tasso, restyling del cimitero, asfalto in via Capo e l’avvio del procedimento per i marciapiedi di corso Italia».
POLITICA
27 giugno 2016
Il sindaco Cuomo si confessa: «Bloccati dalle indagini, mi dimetto se servirà a Sorrento»