SALERNO – La signora I.D. di anni 46,salernitana, coniugata, ha partorito due splendide gemelline pur essendo affetta da una grave patologia del collo dell’utero con dilatazione dello stesso e successivo aborto e/o parto prematuro. La paziente aveva avuto in precedenza un aborto e durante la attuale gravidanza tre episodi di minaccia di aborto con rottura della membrana ed un voluminoso mioma uterino.
Da controlli ecografici era emersa l’incapacità del collo dell’utero a trattenere la gravidanza; in altre occasioni si è proceduto ad eseguire un cerchiaggio cioè a mettere una fettuccia intorno al collo dell’utero per restringerlo, ma in questo caso per il fatto che si trattava di due gemelli, e vi erano state minacce di aborto, si è dovuto soprassedere. La signora era stata ricoverata nel Reparto di Gravidanza a rischio del Ruggi, diretto dal dottor Raffaele Petta; sono stati somministrati farmaci potenti per bloccare le contrazioni e con il riposo assoluto della paziente, si è giunti alla 32esima settimana quando si è verificata la rottura del sacco amniotico di una delle due bimbe e si è dovuto procedere alla esecuzione del taglio cesareo in urgenza.
L’intervento è stato eseguito dal dottore Raffaele Petta, e dal dottore Mario Polichetti con la ostetrica Angela Lombardi . L’intervento è stato particolarmente complesso perché una delle bimbe si presentava in situazione trasversa ed è stato necessario eseguire un rivolgimento interno con estrazione podalica. Sono venute alla luce due splendide bambine, la prima del peso di 1 chilo e 450 grammi e la seconda del peso di 1 chilo e 790 grammi, assistite da quattro Neonatologi: la dottoressa Graziella Corbo,il dottore Nicola Todisco e le dottoresse Melania Visconti ed Angela Plantulli. Attualmente godono ottima salute. “ La gravidanza in tarda età rappresenta un rischio per la gestante in quanto sono più frequenti patologie come ipertensione, diabete, distacco di placenta e complicanze cardiocircolatorie – ha spiegato il direttore del reparto di Gravidanza a rischio, Raffaele Petta -. Non è il primo caso di gravidanze gemellare in donne in età avanzata che abbiamo seguito: partorì con noi una paziente, tra l’ altro medico, con una età di 57 anni. La difficoltà che presentava questa gravidanza era data dalla incontinenza del collo uterino, dalla impossibilità di eseguire il cerchiaggio e dalla presenza di un voluminoso mioma uterino; comunque tutto ha avuto un esito felice”.