E’ stato arrestato per associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà degli incanti aggravati dalla finalità di agevolare il clan dei casalesi, l’imprenditore titolare della società all’interno dell’associazione temporanea di imprese per l’appalto dell’ex Copmes di Scafati: Ferdinando Di Lauro. Finito in carcere insieme al socio Andrea Grieco, ristretto ai domiciliari, all’alba di venerdì, al termine di un blitz portato a termine dai carabinieri nelle province di Napoli e Caserta in un’inchiesta coordinata dalla Dda di Napoli su appalti truccati nella realizzazione del Pip di Aversa riconducibili al clan dei Casalesi (fazione Iovine). E’ stato proprio il boss Antonio Iovine “ ‘o ninno”, a raccontare ai magistrati che l’imprenditore di San Cipriano di Aversa, Ferdinando Di Lauro, titolare della G&D Prefabbricati, era sua ‘espressione diretta’, un uomo di sua fiducia negli anni della sua latitanza. A Scafati, Di Lauro è conosciuto per essere il titolare della G&D Prefabbricati, società attiva nell’Ati per portare avanti i lavori di reindustrializzazione promossi dal Comune. L’azienda, che risultebbe anche nell’atto notarile di costituzione del progetto, ha fornito i requisiti tecnici alla Viro Costruzioni generali, altra ditta impegnata nei lavori portati avanti dalla “Scafati Sviluppo” sotto l’egida dell’amministrazione Aliberti. Un appalto integrato, dove sono previste la realizzazione e la progettazione di capannoni nellarea Copmes, in cui ha giocato un ruolo determinante l’architetto Maria Gabriella Camera, responsabile unico del procedimento e presidente della gara d’appalto.
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