Don Fortunato Di Noto ha scritto ai bambini di Caivano per ricordare Fortuna e Antonio, morti al Parco Verde in circostanze ancora da chiarire. Ecco il testo integrale della lettera: “Cari bambine e bambini, lunedì scorso ho chiesto ai vostri genitori, almeno un migliaio, di non farvi assistere all’incontro tenutosi presso la Parrocchia San Paolo Apostolo (guidata don Maurizio Patriciello) del vostro quartiere il Parco Verde di Caivano. Siete rimasti a giocare, a correre e a scherzare come è giusto che sia, nel piazzale antistante. Era giusto così perché abbiamo parlato delle cose brutte che gli adulti fanno sui bambini, abbiamo anche discusso su che cosa fare per voi allo scopo di proteggervi, amarvi davvero senza ipocrisia e senza prendervi in giro. Devo dirvi che ho visto genitori straordinari, adulti che hanno a cuore il vostro destino. Ma bisogna fare di più e per fare molto di più bisogna vivere insieme a voi. Tra di voi non ci saranno Fortuna e Antonio, ma ci siete voi che riempite le scuole di Caivano, correte e giocate per le strade e i campetti di calcio, sognate insieme a tutti un mondo pieno di colori e non di grigiore. Tanti stanno parlando di voi e qualcuno vi dice che siete soprafatti dagli orchi e dai mostri: se è così vi invito a non avere paura, a parlare, a squarciare ancora una volta il silenzio che nasce dalla paura che qualcuno vi possa fare del male. Tante mamme e papà vi vogliono bene, come anche i vostri insegnanti, le catechiste, i sacerdoti. Anche le forze dell’ordine e i magistrati. Perché dovete sapere che non tutti vogliono farvi del male, non tutti sono intenzionati a distruggere il vostro futuro.
Mentre parlavo, vi sentivo gridare e giocare e qualcun altro dietro il cancello della parrocchia fermava anche qualcuno dei miei volontari e chiedeva perché fossimo lì; forse non sapevate che in chiesa vi fosse qualcuno della vostra età, figli e figlie di famiglie venute da altre città, fossero stati abusati, feriti, lacerati da qualcuno che aveva fatto loro del male. Non vi hanno risposto, ma hanno soltanto detto: “Noi ci siamo, siamo sopravvissuti alla paura e al dolore. Non siamo soli e non vogliamo lasciarvi soli”.
Domenica 22 maggio, con la maglietta gialla, portate un fiore dove riposano i vostri amici Fortuna e Antonio. Noi lo faremo nelle nostre città, dove siamo presenti come Meter, invitando tanti ad un pensiero e ad una preghiera: “Signore, dacci giustizia”.
Noi non vi lasceremo soli”.