Vittoria a sorpresa, ma non troppo all’Eurovision Song Contest 2016. Trionfa Jamala, in rappresentanza dell’Ucraina, con il brano “1944“. La cantante, sempre fra le migliori a livello di esibizione, ha messo tutti in fila, guadagnandosi la vittoria grazie al televoto, dove è arrivata seconda dopo la Russia, dopo aver chiuso al secondo posto anche nel voto delle giurie.
Vince una canzone complessa, con un testo importante, su un tema delicato, quello della deportazione dei Tatari di Crimea ai tempi della Seconda Guerra Mondialee allo stesso tempo riaccende i fari sulla situazione della Crimea di oggi. Per la prima volta, vince inoltre una canzone che contiene parti in dialetto, quello dei Tatari di Crimea, appunto.
Secondo posto per Dami Im, con “Sound of Silence“: la cantante australiana aveva letteralmente fatto il vuoto per le giurie, chiudendo poi quarta al televoto. Solo terzo il grande favorito, il russo Sergey Lazarev, col brano “You’re the only one“.
Francesca Michielin ha chiuso al sedicesimo posto, più apprezzata dalle giurie che dal televoto: 124 punti frutto dei 90 delle giurie e dei 34 raccolti dai televoti in giro per l’Europa e in Australia.
Al televoto clamoroso balzo in avanti della Polonia, che era penultima per le giurie ma grazie al terzo posto (davanti all’Australia) entra in top 10, chiudendo ottava. Grande successo anche per l’Austria, tredicesima solo grazie al pubblico da casa. Così come anche la Bulgaria, che con Poli Genova centra il suo miglior risultato di sempre, piazzandosi quarta davanti all’altra delusa, la Svezia, grazie al televoto.
Di nuovo sostanzialmente, un fallimento epico per le altre big, ad eccezione della Francia, che con Amir ha recuperato un po’ del terreno perso durante le prove ed entra in top 10, chiudendo al sesto posto. Il Regno Unito era andato benino per le giurie ma è stato praticamente azzerato dal televoto, come si può vedere dal riscontro fra la classifica totale e quella parziale: terzultimo posto, due gradini sopra la Spagna. Quanto alla Germania, parlano i numeri: due ultimi posti in due anni. C’è qualcosa che non funziona, evidentemente.