Tutti i cittadini di Corsico, in provincia di Milano, oggi canteranno in coro ‘Bella ciao’. Ne è sicuro Maurizio Graffeo, presidente dell’Anpi locale, che sfida così Giacomo Di Capua, assessore comunale alla Partecipazione e all’associazionismo che ha scritto una lettera in cui spiega che “l’Amministrazione comunale ha stabilito che nel corso delle celebrazioni del 25 aprile dovranno essere eseguiti esclusivamente i seguenti brani: ‘La leggenda del Piave’, ‘Valsesia’, ‘La ritirata’ (cioè l’inno dei marinai, ndr), ’33’ (inno degli alpini, ndr), ‘Sventola il tricolore’ e ‘La bandiera dei tre colori'”. La banda del Comue, quindi, non suonerà ‘Bella ciao’, considerato linno della Resistenza partigiana.
Una scelta forte, quella dell’amministrazione comunale, che già la settimana scorsa era stata al centro delle polemiche sulla festa del 25 aprile, perchéil sindaco leghista Filippo Errante ha annunciato che alla manifestazione non avrebbe partecipato l’Anpi, l’Associazione nazionale partigiani italiani, salvo poi ritrattare due giorni dopo e permettere a un rappresentante dell’associazione di parlare dal palco. “Noi siamo la prima amministrazione di centrodestra a Corsico, dal Dopoguerra a oggi, e per questo abbiamo voluto festeggiare la Liberazione d’Italia fatta anche da americani, inglesi, tedeschi e polacchi”, spiega di Capua a Repubblica, che aggiunge: “Avremmo voluto far parlare anche gli alpini e tutte quelle persone che hanno partecipato alla Liberazione del paese. E poi, io mi chiedo: perché l’Anpi non ha preso parte alla manifestazione del 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate?”. Secondo Di Capua, “ci sono alcune cose che vanno riviste: la vita l’hanno persa in tanti per liberare l’Italia e mi risulta che i partigiani hanno fatto anche tanti errori, hanno ucciso tante persone”.
Perplessità e rammarico sono stati espressi proprio da Graffeo: “‘Bella ciao’ è un canto partigiano ma di tutti i partigiani, non di una parte di loro, e ormai è diventato anche un canto internazionale. E anche noi dell’Anpi abbiamo come valore quello della Resistenza fatta con le truppe”. Due sono le questioni su cui Graffeo riflette: “Innanzitutto, quando il 21 aprile ci siamo incontrati con il sindaco Errante per la seconda volta dei canti non si è assolutamente parlato e poi mi piacerebbe che qualcuno chiedesse all’Amministrazione comunale cosa è ‘Valsesia’. È sì una canzone di parte perché era la canzone della Brigata Garibaldi, una delle componenti della Resistenza, mentre ‘Bella ciao’ è una canzone di tutti”. Quindi, secondo Graffeo, “o c’è stata una gran confusione, oppure in Comune a Corsico non sanno cos’è ‘Valsesia’ o, altra opzione, non conoscono la storia d’Italia”. Ma di una cosa il presidente dell’Anpi di Corsico è sicuro: “Anche se impediscono alla banda comunale di suonare ‘Bella ciao’ noi siamo sicuri che tutto il paese, tutti gli abitanti di Corsico la canteranno. E quindi cosa avranno ottenuto? Avrebbero dovuto dare un taglio di unione al 25 aprile, invece hanno deciso di non farlo”.