SALERNO – É stato trovato con i piedi legati da una corda di canapa, pestato a sangue ma ancora vivo, nella sua abitazione nel centro di Scafati. A distanza di qualche ora, però, l’uomo, un marocchino, è morto. É stato un connazionale che abita nello stesso stabile, preoccupato dal fatto che non lo vedeva, a lanciare ieri l’allarme dopo aver trovato la porta di casa completamente scardinata. L’uomo ha immediatamente allertato i carabinieri del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore che, una volta entrati, hanno rinvenuto il marocchino in condizioni disperate. Trasportato in codice rosso all’ospedale “Umberto I” di Nocera Inferiore, è deceduto la notte scorsa. I militari stanno indagando per scoprire i motivi e gli autori del violento gesto che ha portato alla morte dell’uomo, incensurato e che non aveva legami con la criminalità; faceva lavori saltuari per vivere. Disposta l’autopsia. Sicuramente l’agonia della vittima è stata atroce dal momento che l’aggressione risale molto probabilmente al giorno prima e quindi sarebbe rimasto legato e ferito per quasi 24 ore. “Condanniamo ferocemente l’atto vile ai danni di un extracomunitario, una vicenda di cui sappiamo ancora poco. La violenza non ci appartiene – ha detto il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti – la nostra comunità ha sempre dimostrato di saper interagire con chi rispetta le nostre regole e di prendere le distanze seppur con atteggiamenti democratici da chi rifiuta di integrarsi. Piena solidarietà alla Comunità marocchina”.
CRONACA
25 febbraio 2016
Marocchino pestato e ucciso, condanna del sindaco di Scafati