In Italia Xiaomi è ancora poco nota al grande pubblico. Fondata nel 2010 dall’imprenditore visionario Lei Jun (definito lo Steve Jobs cinese), è un’azienda globale, presente in oltre 70 mercati in tutto il mondo, che ha come mission quella di costruire prodotti di qualità (non solo smartphone ma anche smartwatch, braccialetti fitness, dispositivi IoT, smart tv, router, scooter elettrici) a prezzi accessibili e onesti, così da permettere a tutti di godersi una vita migliore attraverso tecnologie innovative.
Nel suo percorso di espansione in Europa occidentale, dopo Spagna e Francia, alla fine dello scorso mese, ha fatto il suo ingresso ufficiale anche nel nostro paese. La sua attitudine a “rompere il mercato” appare subito evidente nel Redmi Note 5, uno dei due modelli di smartphone commercializzati al debutto italiano, che costa (199,90 euro) poco più di un entry level, sulla carta è un middle range ma ha una dotazione hardware e prestazioni da top di gamma.
Nella confezione di colore arancione con scritte bianche, oltre lo smartphone, sono presenti un succinto manualetto di istruzioni in inglese con garanzia, un cavo USB/microUSB, il caricabatteria 5V/2A, l’eiettore del carrello SIM ed una cover trasparente in silicone. Manca una cuffia.
Il Redmi Note 5 ha un design non particolarmente originale ma comunque gradevole. È dotato di una scocca monoblocco in alluminio, disponibile in tre colorazioni (Nero, Oro e Blu lago), che è priva di spigoli, con linee arrotondate, bordi smussati ed una finitura superficiale satinata piacevole al tatto. Assemblato in modo perfetto, ha un peso di 181 g, ben distribuito e bilanciato. Ha una buona ergonomia ed è comodo da tenere in mano, nonostante le sue dimensioni, che, considerata la diagonale dello schermo, sono inevitabilmente importanti (158,6×75,4 mm).
Ricoperta da un robusto Gorilla Glass della Corning, la faccia anteriore, con un rapporto screen to body del 77,4%, è quasi interamente occupata dal display dai bordi ridottissimi, ad eccezione di due piccoli frame. Quello in basso è vuoto, mentre in alto sono integrati luce LED, capsula auricolare, fotocamera anteriore, i sensori di prossimità e di luminosità, e un piccolo led di notifica.
Non essendoci pulsanti fisici o capacitivi, i tre tasti funzione Android (Applicazioni recenti, Home, Indietro) sono virtuali, posti in una barra di navigazione, che è possibile far scomparire, utilizzando in alternativa intuitive e comode gesture.
Lungo il sottile (8,05 mm) bordo laterale, sono presenti: a destra, il tasto di accensione/blocco e il bilanciere del volume; a sinistra, il cassettino estraibile per due nanoSIM o, in alternativa una nanoSIM e una microSD; in basso, il microfono principale, la porta microUSB 2.0, un performante speaker mono di sistema e un jack audio da 3,5 mm; in alto, microfono secondario (con tecnologia di soppressione del rumore) la porta ad infrarossi, che consente, attraverso una app, di utilizzare il telefono come telecomando.
Sul retro, due piccoli inserti in plastica alle estremità superiore e inferiore, in basso, il logo Mi, in alto, in posizione comoda da raggiungere, un sensore circolare di impronte digitali, affidabile nel riconoscimento e veloce nello sblocco, poco più sopra, a sinistra, sporgenti, disposti a semaforo in stile iPhone X, gli obiettivi della dual cam con al centro il flash dual led.
Il display 18:9 è un IPS da 5,99 pollici con risoluzione Full HD plus (1080 x 2160 pixel) e densità 403 ppi. Non è un pannello di qualità elevatissima ma offre neri e colori convincenti, una buona la luminosità (481 cd/m²) e un discreto rapporto di contrasto (1290:1). Gli angoli di visione non sono molto elevati. Nelle impostazioni è possibile agire su alcuni parametri del colore (caldo, normale, freddo) e del contrasto (automatico, elevato, normale), e attivare la modalità lettura che riduce l’emissione di luce blu dannosa per gli occhi.
Uno dei punti di forza di questo smartphone è il processore, il recentissimo Snapdragon 636 Qualcomm, un octacore (8 x Kryo 260 1.8 GHz) capace di esprimere una buona potenza di calcolo, una notevole reattività e poco energivoro. A supporto la GPU Adreno 509 e 3 GB di memoria RAM. La memoria interna è una eMMC 5.1 da 32 GB espandibile con una scheda MicroSD di ulteriori 256 GB. Oltre ai già citati sensori di prossimità e luminosità, sono presenti accelerometro, giroscopio, bussola elettronica e Hall sensor. Non manca la radio FM. La dotazione hardware è tale da non far mai sfigurare questo terminale, che, nel corso della nostra prova, ha sempre offerto prestazioni soddisfacenti nell’utilizzo della maggior parte delle app e nella navigazione web. Bisogna davvero impegnarsi per metterlo in difficoltà e far emergere qualche impuntamento o piccolo rallentamento.
Per quanto riguarda il comparto telefonico, Redmi Note 5 è un dual SIM dual standby, con possibilità di scegliere la SIM predefinita per dati, chiamate e messaggi. Buona la qualità delle chiamate telefoniche, grazie ad una sezione radio con segnale telefonico stabile, a microfoni efficienti, a capsula auricolare e a vivavoce più che apprezzabili. La connettività è assicurata da 4G LTE (compresa banda 20), Wi-Fi 802.11a/b/g/n dual band e Bluetooth 5.0. Per la navigazione turn-by-turn sono disponibili GPS, AGPS, GLONASS, BeiDou.
La batteria integrata agli ioni di litio-polimero da ben 4000 mAh è un altro plus. Facendo un utilizzo davvero intenso del dispositivo, consente di arrivare a fine giornata senza alcuna difficoltà. Con un uso più “parsimonioso” siamo riusciti a non ricaricare per quasi due giorni. Da segnalare che è supportata la ricarica veloce Quick Charge 2.0.
La fotocamera principale è dotata di un sensore primario da 12MP con obiettivo f/1.9, molto luminoso, e di un sensore secondario da 5MP con obiettivo f/2, che serve esclusivamente per verificare la profondità degli elementi e ottenere un convincente effetto bokeh nella modalità ritratto. Disponibili autofocus a rilevamento di fase, HDR, numerose modalità di scatto, tra cui anche quella manuale, filtri creativi e svariate opzioni. Gli scatti che si ottengono sono di buona qualità anche in condizioni di luce non ottimale. Nella media i video registrabili in Full HD a 30 fps. Davvero belli e ricchi di dettagli i selfie ottenibili con la camera anteriore da 13MP con obiettivo f/2.0, che sfrutta la presenza di una luce LED.
Sul Redmi Note 5 è installata la versione 8.1 Oreo di Android con interfaccia proprietaria utente MIUI Global 9.5 Stabile, che, pur essendo ricca di opzioni e estremamente personalizzabile, potrebbe non piacere a tutti.
Da segnalare, infine, che, spendendo 50 euro in più, si può prendere la versione del telefono con 4 GB di RAM e 64 GB di memoria interna.
Gennaro Annunziata