Penisola
15 maggio 2018
Turista inglese stuprata a Meta in lacrime davanti agli agenti inglesi
“Come se fossi uscita dal mio corpo. Proprio così. Mi sentivo una spettatrice incredula. Non capivo molto. Solo il giorno dopo ho ripreso un po’ di lucidità. La mia mente vedeva delle scene di violenza e sesso come se a subire gli abusi fosse un’altra persona. Per favore, fate qualcosa e fermate quei ragazzi”. Anna ha gli occhi gonfi di la crime. Parla piano, ogni tanto deve sorseggiare dell’acqua. E cerca di farsi comprendere anche con i gesti quando viene sentita per la prima volta dagli investigatori. In un primo momento, pare quasi un caso di aggressione.