Torre del Greco. Un passo avanti e due indietro. E’ la politica del gambero adottata dal centrosinistra all’ombra del Vesuvio in vista del voto del 10 giugno. Neanche il tempo di registrare l’importante scrematura della rosa dei candidati del Pd – passati da cinque a due: in ballo restano solo l’ex vicesindaco Lorenzo Porzio e Luigi Mennella – e la costruzione della coalizione rischia di naufragare davanti al «muro contro muro» tra l’ex senatore Nello Formisano e Giovanni Palomba, indicati come leader di due gruppi civici.
Due gruppi civici pronti a sedere al tavolo con Massimo Meo – segretario cittadino del Pd – e a dire sì all’accordo a tre per provare a strappare al centrodestra la guida di palazzo Baronale. Ma a sole 48 ore dalla patto siglato in casa di Sergio Altiero – ex consigliere comunale, oggi portavoce dei Moderati per Torre del Greco – proprio il pluriparlamentare con il sogno della fascia tricolore si è scagliato contro lo storico figlioccio della Dc: «Chi è stato con il sindaco Ciro Borriello fino alla fine – il messaggio lanciato attraverso i social network – non può stare con il centrosinistra».
Un esplicito riferimento alla «corazzata» messa in piedi da Giovanni Palomba – una «corazzata» infarcita di dissidenti dell’ex primo cittadino – capace di agitare pericolosamente le acque all’interno dello schieramento. Non a caso, sia Articolo Uno con Anita Sala – la fedelissima dell’ex senatore, inizialmente pronta a prendere le distanze dalla strategia del suo mentore politico – sia l’impalpabile Psi di Ferdinando D’Amato si sono schierati subito al fianco di Nello Formisano.
Dunque, durante il prossimo incontro – programmato per mercoledì, salvo colpi di scena – il primo punto all’ordine del giorno potrebbe (tornare a) essere la definizione dei confini della coalizione. Perché – alla luce della provocatoria uscita di Nello Formisano, proprio l’artefice della rinascita politica di Ciro Borriello nel 2007 – il dialogo tra i due gruppi civici potrebbe diventare impossibile. A quel punto, poi, il «problema» non sarebbe il candidato del Pd bensì la scelta stessa dei democrat di sposare il progetto. E la rosa dei candidati potrebbe nuovamente cambiare alla luce della necessità di venire incontro alle esigenze dell’uno o dell’altro candidato. Insomma, la politica del gambero: il passo in avanti del Pd è stato immediatamente cancellato dal doppio passo indietro del senatore Nello Formisano e dei suoi proseliti.